Versi di Dante B. Marrocco                                  Home page

 

 

La festa di mia madre

 

Nell’alba luminosa

di questo giorno atteso,

il cuor non si riposa,

e di letizia è acceso.

Perché gioisce tanto,

e scioglie al cielo un canto?

 

Che è questa che sento

dolce commozione?

e quale sentimento

è al trepidar cagione?…

Tu agiti il mio core,

perché ti esprima amore.

 

Un carme studiato

non è di gesta o ebbrezza,

è canto appassionato

di tenera dolcezza.

Freno al cuor si può dare,

se canta per amare?

 

Ne l’onda dell’affetto

di te che dirò mai?

tanto sgorga dal petto:

Tu la mia vita sai,

Tu mi riempi il core,

mi riempi la mente,

d’affettuoso amore,

di tenerezza ardente,

ché sempre al fianco mio,

angelo fosti, pio.

 

Alla mia culla fosti,

me amorosa allevasti;

quante fatiche, costi,

maternità mostrasti.

Tu a Minerva donare

mi volesti, e sacrare.

 

Quando fui minacciato

di notte senza stelle,

quando fui deportato

qual prigione e ribelle…

quanto acuto dolore

ti lacerava il core!

 

 Versi di Dante B. Marrocco                                 Home page